Il bigattino è la larva della mosca carnaia, una mosca che depone le sue uova sulla carne in putrefazione.
Queste larve infatti, si nutrono di questa carne prima di arrivare alla metamorfosi.
Per utilizzarle come esche le larve della mosca carnaria devono essere conservate a bassa temperatura. Il miglior metodo per trasportare i bigattini senza appestare la propria automobile, mantenendoli comunque assolutamente freschi, è quello di chiuderli in un sacchetto di plastica senza aria. In questa condizione la loro metamorfosi si blocca e i bigattini possono sopravvivere fino a un massimo di 72 ore. Conservandoli in un frigorifero portatile avremo sempre a disposizione la quantità necessaria, ricordando che occorreranno 15-20 minuti per il loro completo "risveglio". Una volta tirate fuori dal frigo vanno tenute in un sacchetto di stoffa (sacca porta bigattini) in un luogo areato. A pesca per valorizzare questa potente esca occorre utilizzare ami piccoli, in genere dal 20 a salire, e lenze sottili, tipo 0,10. L'innesco classico prevede due bigattini sull'amo, uno a calzetta ed uno sulla punta, ma anche la larva singola appuntata sottopelle sul dorso regala belle soddisfazioni. Per la pasturazione un metodo è quello della pasturazione con bigattini incollati. Una speciale polvere collante ci consente di aggregarli e formare delle palline che, una volta in acqua, si apriranno liberandoli. Le palline di bigattini incollati sono utilissime per concentrare il pesce sul fondo, evitando che altri pesci intercettino le larve in superficie o a mezz'acqua. Per la conservazione, dovrebbero esser tenuti in frigo tra gli 0° e 1°...si mantengono per circa una settimana. L'uso del bigattino come esca è determinato da specifici regolamenti, con sanzioni molto salate sia in acque interne che in mare. Prima di pescare con questa esca è meglio informarsi in merito.