poker in coppa europa –
10/05/2010,11:59
COPPA EUROPA: POKER DELL´ITALIA
Sui prati di Nis la strepitosa affermazione nel confronto fra inglesi
Per la prima volta la squadra, con quattro eccellenti, sul podio. Il record del selezionatore Sandro Pacioni. Un successo che fa onore a tutta la cinofilia
L’Italia dell’ENCI cala quattro assi “Eccellenti” sul tappeto verde nella Serbia di Nis e fa poker.
Come non era mai accaduto.
Come difficilmente avverrà perché nessun podio potrà esser più in alto d’un risultato pieno. Così i tricolori conquistano il trono del mondo in Coppa Europa con un punteggio pieno per ciascuno dei quattro componenti la squadra e che aggiorna tradizione e storia.
ENCI GARE CINOFILE
La cronaca lo racconta nel linguaggio usuale del Barnum della grande cerca dove anche le gesta più egregie diventano il diario del giorno prima perchè il futuro incalza. Il campo di prove è verde come le speranze di quanti son giunti da Francia, Belgio e resto d’Europa per coltivare un sogno. Segreto e prezioso come un seme sotto la neve. Ciascuno spera, nelle ore della vigilia, che nei campi di Nis, città sacra alla storia, riesca a diventar vero. Lo spazio d’un turno è il tempo che intercorre fra la gloria e l’anonimato.
Par ingiusto ma a ben pensarci è così anche nella vita di ogni giorno. Sandro Pacioni, selezionatore, non vuol far trasparire l’emozione. Padre di tre figli, ( Marta, Andrea ed Alessandro) marito esemplare di Silvana e uomo di banca nella vita, allevatore di successo con l’affisso Loro Piceno e campioni che fanno parte della storia, trasferisce la serenità della famiglia e del lavoro anche nella pratica di esperto giudice.
Ha selezionato una squadra di supercampioni emersi prova dopo prova in un calendario a volte congestionato. Gli altri di altri Paesi non son da meno perché la Coppa Europa è il traguardo che ogni nazione ambisce ed a cui tutti concorrono. Inventata da Giulio Colombo e pochi altri profeti di una cinofilia egregia volle costruire il primo ponte fra le nazioni dopo le atrocità della guerra ed il cane contribuì, per generosa e geniale lungimiranza di chi lo volle protagonista, ad una nuova Società civile.
Sandro Pacioni cosa si prova come selezionatore a vincere così…
“E’ un’emozione diversa. Nuova. E’ il fascino della Coppa Europa, la suggestione avedei luoghi, il sapore dell’aria d’una primavera che sta giungendo. Tutto sembra magnifico come se niente lo fosse mai stato….”
Le parole scivolano una dietro l’altra ed a volerle materializzare non potresti non paragonarle alle orme d’un grande inglese quando si avvolge nella danza della cerca… E’ la seconda volta che vince come selezionatore e quindi…
“Sì ed anche per questo sono davvero felice. Significa che l’Italia ha grandi cani e soprattutto grandi genealogie e validissimi conduttori.
La vittoria in Coppa Europa è collettiva. Si sommano i punti e non si vince se un solo cane fa un turno da strepito e gli altri precipitano nell’anonimato. Quando si dice somma si guarda al risultato collettivo. Ed è questo lo spirito di Coppa come lo vollero i Padri e come abbiamo saputo conservare. Ricordi? Eravamo in Belgio. C’erano Lombardi, Francini, Scipioni, Balugani, Cantoni, Grassi. Rammento ancora i nomi dei cani: li ho impressi nella memoria come una fotografia che il tempo fa preziosa e non sbiadisce…”
Tace. Da lontano par giunga un mormorio. Immagini siano le voci di Nis perché ogni città creata dal tempo ne ha di proprie. E raccontano di stragi come fa sempre la storia degli uomini. Dicono persino di quando Attila la distrusse nel 443 e prima quando Gallieno fermò i Goti ed era il 268 e sul campo rimasero oltre 50 mila morti… Dicono questo o forse cose più semplici come le campane che chiamano la sera…e domani riporteranno il sole. Come un’abitudine.
“Qui abbiamo vinto perché abbiamo saputo essere una squadra, e non è stato neppur troppo difficile amalgamare le esigenze di tutti per uno scopo comune. Questo dimostra che gli Italiani nei momenti importanti sanno essere uniti.”
Dici.. fare squadra. .. Come Marcello Lippi ai Mondiali vinti… Sorride. “Non faccio paragoni ma il concetto lo hai ben compreso. Si vince tutti o perde ciascuno: spesso il confine fra podio e delusione è questione di attimi…”
Quali principi hanno guidato la scelta? La domanda proprio adesso che spiove il tramonto pare irrituale. Quei giorni sono lontani e raccontano di fatiche, di speranze ed anche di delusioni..
“Ho scelto cani che avrei portato con me durante la caccia. Esemplari capaci di essere protagonisti autentici non interpreti di un percorso- come diceva Colombo- imparato a tavolino. Nella definizione di interprete della grande cerca sta tutta la sostanza compreso, come punto fondamentale, il riferimento alla caccia. Ho quindi scelto trailer capaci di cacciare e che avevano il senso del selvatico alla maniera in cui sapeva esprimerlo nella definizione Enrico Oddo.”
Quindi hai guardato al cane concreto…
“Proprio così. Ho selezionato il naso e le gambe insieme, l’armonia del comportamento e la tenuta. E sempre su terreni diversi perché tante erano le situazioni che potevano manifestarsi ed il cane doveva esser sempre se stesso, restare un interprete ed un protagonista, mai subire la realtà. Come in caccia quando cerca e ferma non sono un copione unico da recitare sempre nel medesimo modo”.” I terreni di Serbia sono magnifici, adatti per prove che interpretino la caccia.”
Hai scelto ed hai vinto…
Tace d’improvviso come se le parole lo avessero sorpreso: un amico si avvicina, si complimenta, un altro si ferma a pochi metri poi incoraggiato da un sorriso corre a stringere la mano, dice “bravo” e gli si lustrano gli occhi. Coppa Europa è anche questo. Un’emozione che giunge all’improvviso e ti esalta e capisci quel che diceva Seneca: senza avversari la virtù marcisce.
Due giorni sono lunghi…
Sorride con quella sua espressione serena che lo svela tranquillo con sé e col mondo Sandro Pacioni.
“E’ vero. Sono proprio lunghi ma più lunga di tutti è la notte quanto ti sembra che l’alba non giunga mai ed i pensieri si affollano uno dopo l’altro. Allora vedi il passato come al rallentatore e soprattutto cerchi di proiettarlo a poche ore nel tuo domani ed immagini le diverse situazioni che possono accadere, l’ansia dei concorrenti, magari un attimo di distrazione. Non vuoi tradire la fiducia e sono orgoglioso di quella di Francesco Balducci che mi ha scelto come selezionatore, di Domenico Attimonelli a cui devo l’incarico e dei tanti altri che mi hanno incoraggiato. Sono orgoglioso di questa vittoria che è un successo dell’allevamento italiano, degli appassionati compresi quelli che seguono la manifestazione e sono i tifosi autentici ma anche quanti incentivano con il loro entusiasmo, i proprietari, i conduttori…”
Se dovessi fare il cronista della prova?
“Mirò di Francesco Trivellato affronta il terreno prova con grande determinazione. Ernesto Pezzotta lo conduce da autentico protagonista. Galoppa con energia misurata. E’ un campione sicuro nei suoi mezzi. L’eccellente è ben meritato. Rodolfo Lombardi e Paiper di Fetrdinando Salatin si comporta da autentico protagonista: sue le starne messe sulle ali – ecco l’imprevisto - da alcuni cani di una vicina fattoria convinti di fare bene la guardia. Viene rilanciato da Rudy Lombardi che ha costruito con il suo atleta una simbiosi davvero di prestigio e ferma una coppia di starne”.
Il sabato di Coppa Europa per l’Italia finisce qui. La domenica esordisce per l’Italia Stefano Girandola con Gilda di Sargiade del grande Claudio Macchiavelli, cinofilo di rango, già presidente ENCI, amico autentico che sa voler bene senza farsene accorgere. Conquista un punto dimostrandosi una valida protagonista della grande cerca ed annientando il compagno di coppia con un percorso ed un’andatura davvero esemplare. Infine Flok della Vertemartese condotto da Ernesto Pezzotta (proprietario Enrico Mazzetta): si impone subito per l’impeto da autentico giovane pointer, ferma le starne dopo un percorso da cardiopalma per andatura e cerca: il compagno resta addirittura annichilito.”
E’ l’ultimo asso sul tappeto verde dei prati di Nis, la città delle ninfe e di Dioniso, il dio dell’energia e del vino. Da brindare in Coppa. D’improvviso intorno c’è silenzio e tutto sembra ovvio. Spiove la sera, persino il sole s’avvia al tramonto. Come niente fosse accaduto.
Rodolfo Grassi
VITTORIA DI TUTTA LA CINOFILIA
Unanimi i pareri. Ha vinto la cinofilia italiana. La migliore nel mondo anche nella cinegetica dopoché si era imposta nell’expo mondiale di Bratislava.
Domenico Attimonelli Presidente ENCI. “E’ stata una grande affermazione che conferma l’alta qualità raggiunta dalla cinofilia nazionale di cui tutti devono essere orgogliosi. Gli Italiani hanno anche saputo fare squadra e questo è un ulteriore motivo di orgoglio”.
Francesco Balducci Vicepresidente ENCI, presidente SIS.
“Le previsioni sono state rispettate. Avevamo- abbiamo- una squadra davvero formidabile ma il fatto che le selezioni siano state difficili dimostra che in Italia ci sono tanti atleti validi e soprattutto che ci sono tanti conduttori capaci. Ed anche questo va ascritto a merito della cinofilia nazionale”.
Claudio Macchiavelli. “L’Italia si è dimostrata la più forte in Coppa e quindi la più qualificata nel mondo agonistico. Ha vinto, ed occorre render merito anche al selezionatore Sandro Pacioni, e in una maniera che non lascia neppur il minimo spazio a dubbi. Significa che abbiamo conduttori e cani degni di rimanere sul trono dell’Europa per lungo tempo”.
Oscar Monaco giudice internazionale.
“E’ stata una importantissima manifestazione e si è assistito ad una prova superlativa dei portacolori italiani. Sandro Pacioni ha avuto il grande merito di una selezione attenta e che come tale non poteva mancare il bersaglio. La vittoria premia l’allevamento italiano ed i nostri grandi conduttori”.
il setter l'unico essere vivente che riesce a distogliere il mio sguardo da una donna
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largo ai giovani!
Marco