L'uscita di domenica mattina mi ha dato spunto per cercare di avere qualche informazione e qualche altro punto di vista riguardo la migrazione dei tordi, e nello specifico del bottaccio, e dei merli.
Domenica mattina ci dirigiamo in una zona molto buona per i tordi, località Doganella (LT), pieno di campi di ulivi, campi di kiwi, campi di pesche e vigneti, territorio pianeggiante con valloni e canaloni con piante come querce, pioppi, eucalipti e altro a dividere alcune zone, il tutto alle pendici di monti Lepini, un posto che a vederlo si pensa essere un vero e proprio outlet dedicato ai migratori tordi e merli. Effettivamente alle prime luci dell'alba si incominciano a sentire prima zicchi e strisci, poi tuonano i fucili dei tanti appassionati presenti in zona, con il passare dei minuti si vede sempre meglio, e i tordi e merli che si vedono passare sono davvero molti, singoli o branchetti, tutti in un unica direzione, da mare puntano decisi verso le montagne, molti a tiro, molti altri alti sopra le nostre teste, un movimento massiccio, e continuo, poi tutto di botto si interrompe, e verso le 9 si ferma il passo, e si fermano anche i fucili.
dalle 9 alle 10 le fucilate in lontananza si possono contare su una mano, fino alla totale assenza, e d qui la mia domanda, che fine hanno fatto tutti quegli animali che sono passati? come mai nessuno si è fermato per riposare al fresco delle piante e rifocillarsi tra le numerose offerte che si presentavano sul territorio? Dalle 9 alle 10 mi sono messo in cammino per perlustrare le zone vicino a me, attraversando le piantagioni precedentemente dette, senza però incontrare neanche uno di quegli animali, eppure portavo con me anche due cani che mi si allargavano e ritornavano, però non sono riuscito a vedere nessun tordo ne merlo neanche in lontananza, se qualche cacciatore ritardatario fosse arrivato per le 9 avrebbe detto che il passo non c'era stato assolutamente, mentre invece prima era stato bello costante e continuo.
Proprio durante l'oretta di cammino, mi veniva di pensare che ricordavo benissimo le giornate del passo dei primi anni di licenza, intorno al 1999-2001, quindi non molto tempo fa, parliamo di una diecina di anni or sono, ricordo benissimo che si aspettava il passo sempre fino alle 9.30-10, per poi andare allo scaccio lungo i fossi, i canaloni, i filari di ulivi, e i tordi si trovavano anche più della mattina al momento del passo, non era difficile arrivare al limite del carniere consentito a fine giornata, oggi invece, passate le 9.00-9.30 non si trova più un tordo neanche a pagarlo oro, come mai questo cambiamento? Inizialmente cacciando per lo più intorno Latina, davo colpa alle continue modifiche al territorio, con case sorte ovunque nella campagna pontina, e il conseguente venir meno delle condizioni di habitat ideale per i migratori, ma quest'anno sono stato in un posto dove ancora le case non hanno preso il sopravvento, ci sono ancora buoni posti per ospitare i tordi, ma comunque non sono rimasti, la seconda spiegazione che mi sono dato, è legata alle condizioni meteo, che sono molto fresche-fredde alla mattina presto, ma poi dalle 9.30 in poi comincia di nuovo ad esser abbastanza caldo, tant'è che si gira in maniche corte, unito poi alla scarsità delle piogge che quest'anno continua ancora, con terreni aperti da crepe dove c'entra pieno un piede, cosa ne pensate, quali sono i vostri ricordi in merito?