La IV Commissione consiliare regionale ha indetto in questi giorni le consultazioni per acquisire il parere delle province e delle categorie economiche e sociali sulle proposte in materia di caccia adottate dalla Giunta regionale su iniziativa dell’assessore Stival. Tali proposte riguardavano le modifiche alla legge regionale 50/93, alla legge regionale n.6/2013 ed il nuovo Piano Faunistico Venatorio Regionale. Dopo le pesanti critiche rivolte alla Giunta regionale da parte delle province e delle organizzazioni professionali agricole, è toccato ai rappresentanti della Federcaccia e dell’Arci Caccia tentare di difendere l’operato e le proposte dell’assessore Stival. Ha suscitato l’ilarità dei presenti il teatrino messo in scena dai rappresentanti di Federcaccia, Arci Caccia, Liberacaccia ed ANUU (i rappresentanti di Italcaccia erano assenti) i quali, pur dichiarando di far parte del CRAVN (Coordinamento delle associazioni venatorie nazionali) hanno dimostrato di essere divisi su tutto, contraddicendosi ripetutamente e clamorosamente in numerose occasioni.
Prendendo la parola, la Presidente dell’Associazione Cacciatori Veneti-Confavi Maria Cristina Caretta ha stroncato definitivamente ogni speranza nutrita da coloro che volevano difendere l’indifendibile. Nel suo intervento la Presidente ACV-Confavi ha bollato la proposta di nuovo Piano Faunistico Venatorio regionale come inaccettabile ed inemendabile, definendo alcuni contenuti delle proposte di modifica alla legge regionale 50/93 come lo zuccherino usato dalla Giunta regionale, su suggerimento dei dirigenti venatori del CRAVN, per fare ingoiare ai cacciatori del Veneto una serie di restrizioni e di penalizzazioni di cui il mondo venatorio non ha certo bisogno.
Ha preso quindi la parola l’on. Sergio Berlato che ha illustrato ai componenti della IV Commissione consiliare regionale ed a tutti i presenti le argomentazioni tecniche che portavano a ritenere le proposte della Giunta in materia di caccia come non degne di alcun tentativo di miglioramento e quindi da rigettare totalmente al mittente. Se la Regione intendesse proseguire nelle sue contestabili iniziative – ha concluso l’on. Sergio Berlato – siamo pronti a mobilitare i cacciatori del Veneto ed a portarli a Venezia per dimostrare tutta la loro insoddisfazione per il modo in cui è stata trattata la caccia in Veneto negli ultimi cinque anni.
Alla fine degli interventi, l’Associazione Cacciatori Veneti-Confavi e l’Associazione Enalcaccia hanno depositato in Regione un documento a firma congiunta con il quale le due associazioni venatorie hanno condiviso le valutazioni negative sui contenuti delle proposte della Giunta regionale, chiedendo alla Commissione ed al Consiglio regionale di rigettarle al mittente senza alcuna esitazione.
Ufficio stampa Associazione Cacciatori Veneti – Confavi